Chiude il Civico sociale: come cambia l’economia non profit

Due realt? sociali importanti, La Piccola sosteria della coop. La Tana e il Civico Sociale della coop. I Naviganti hanno deciso di non riaprire in seguito alla pandemia, ai lunghissimi tre mesi di chiusura e alle nuove regole che per motivi diversi abbassano notevolmente la sostenibilit? economica di queste imprese sociali.

La citt? di Cassino rischia di perdere due occasioni importanti, due punti di riferimento per centinaia di persone che hanno scelto di vivere, di comprare, di mangiare, di stare insieme in maniera differente, mettendo al primo posto valori che in certi luoghi, oltre che professati possono essere anche praticati. Ma io credo che sia possibile trasformare questo rischio in una opportunit?, solo se insieme, al di l? delle parole, saremo in grado di lavorare fianco a fianco per inventare strade nuove.

In tanti abbiamo manifestato la solidariet? e l’affetto a Paola Lucchetti, a Simona Di Mambro e a tutti i cooperatori che insieme a loro hanno scommesso su un’avventura imprenditoriale e sociale allo stesso tempo ma nella doppia veste di cooperatore e di amministratore sento il dovere di guardare avanti, coltivare speranza e avere fiducia nel futuro. 

Sono passati ormai vent’anni da quando insieme ad altri educatori abbiamo fondato la cooperativa sociale di Exodus e so molto bene cosa significa contemperare l’attivit? produttiva e l’inserimento lavorativo di persone fragili, il pagamento degli stipendi, delle tasse come fa qualunque impresa e la dimensione sociale, la sostenibilit? ambientale, il rispetto dei valori.

E non ? vero, come purtroppo molti pensano che le imprese sociali, in quanto onlus, hanno costi di gestione pi? economici: il risparmio fiscale derivante dall’inserimento lavorativo di un soggetto svantaggiato ? identico, qualunque sia il tipo di impresa che lo assume.

Piuttosto, quello che ? mancato probabilmente finora, ? un sentire comune, una condivisione che faccia sentire meno soli in un tempo di crisi, o meglio, di cambiamento. E’ per questo che abbiamo gi? fatto delle riunioni con alcune cooperative sociali, tra cui la Tana e I Naviganti, per iniziare costruire una strada comune, da percorrere insieme, per promuovere l’economia sociale sul nostro territorio. 

D’altra parte, specialmente in questo momento, la via pi? saggia per la ripartenza economica ? quella del non profit, che gi? nel pieno della crisi dopo il 2009, ? stato l’unico settore che ? cresciuto in termini di produzione e di occupazione: oggi bisogna salvaguardare la sopravvivenza delle imprese e dei posti di lavoro e il concetto di profitto andr? probabilmente riconsiderato.

Quale pu? essere oggi il compito di una Amministrazione comunale? Si pu? riassumere in una sola parola: co-progettazione. Dentro questa parola c’? una visione, quella secondo la quale il Terzo settore ? un segmento importante dell’economia locale che produce beni, servizi e occupazione e in quanto tale va promosso e valorizzato all’interno di un sistema economico complesso. C’? una missione che l’ente locale deve sentire propria ed ? quella di sostenere le imprese sociali attraverso partnership operative nei confronti della Regione o dell’Europa attraverso la partecipazione a bandi e avvisi pubblici per il reperimento di risorse. C’? uno stile improntato alla ricerca della pari dignit? fra pubblico e privato sociale perch? ad obiettivi comuni si concorre con uno sforzo comune. C’? infine e soprattutto l’idea che “fare sistema” significa rimboccarsi le maniche, spogliarsi dei ruoli, condividere sofferenze, sogni e progettualit?.

L’economia sociale della nostra citt? pu?, e dovrebbe a mio avviso, fare un salto di qualit? ma lo dobbiamo fare insieme: due decenni di gavetta ormai sono sufficienti per co-progettare uno spazio d’azione che veda le cooperative sociali come avamposti dell’economia che verr?, economia che non potr? pi? fondarsi sul profitto ma sulla condivisione. E sulla condivisione c’? tutto il tema dei beni comuni, a partire da quelli confiscati alla criminalit? organizzata per arrivare agli spazi pubblici non utilizzati o a quelli utilizzati parzialmente.

Immagino ad esempio che il Civico sociale potrebbe rivivere all’interno dell’ex pub Highlander nel quartiere Colosseo, diventare luogo di reinserimento per donne vittime di violenza ospiti di una casa rifugio, in una logica di integrazione capace di ampliare la percezione della propria esperienza imprenditoriale come bene comune. Cos? come immagino che la coop. la Tana potrebbe svolgere un ruolo fondamentale nella riconversione al biologico delle mense scolastiche.

Le cose cambiano, i tempi cambiano, i bisogni cambiano, le condizioni cambiano. Inutile cercare di convincere Simona a non chiudere il Civico sociale perch? oggettivamente sono venute meno le condizioni ed oggi bisogna avere la capacit? di reinventare quell’esperienza, con gli stessi obiettivi ma con modalit? diverse, condivise in una logica ri-generativa. Non possiamo piangerci addosso, dobbiamo rimboccarci le maniche e dobbiamo farlo insieme.

Ciociaria Oggi, 28 maggio 2020
Intervento in Consiglio comunale

Intervento in Consiglio comunale

SocialNews | 1 |

Il report delle attività del progetto CassinoRisponde, il mio intervento in Consiglio comunale, la riapertura dei centri estivi, il lavoro dei consiglieri Demos. 

Sono giorni carichi di aspettative sugli effetti della ripresa delle attività. Ripartire è urgente non solo per l’economia ma soprattutto per la dimensione sociale vera che abbiamo dovuto mettere da parte e che è vitale soprattutto per bambini e ragazzi finora costretti in casa.

Il mio intervento in Consiglio comunale Siamo ormai nel pieno della Fase 2 e insieme alle attività riprendono anche le polemiche sterili da parte di chi non ha né idee né proposte malgrado calchi da decenni la scena politica. Nella mia risposta al Consiglio Comunale di venerdì scorso ho cercato di non scendere al suo livello e alzando un po’ il tono della discussione ho cercato di far capire qual è la nostra idea di politica intesa come servizio alla comunità. 

I numeri di “CassinoRisponde” Il Consiglio comunale si è aperto con una relazione del nostro SindacoEnzo Salera, il quale ha presentato tutta l’attività dell’Amministrazione comunale di fronte all’emergenza Covid19 ed in particolare i risultati del progetto CassinoRisponde dal 9 marzo al 14 maggio. 

Più proposte concrete dalla minoranza, please Ottima come sempre la Capogruppo Demos Alessandra Umbaldo che nell’ultimo Consiglio comunale, a differenza di quanto qualcuno ha voluto pensare e far credere, ha fatto un intervento di apertura alla collaborazione con le opposizioni. Ha detto “va bene la critica all’operato della maggioranza ma che sia costruttiva, accompagnata cioè da proposte operative vere, concrete, realizzabili”. Ecco, io credo che se non si esce da questa vecchia logica di doversi annientare a vicenda pensando di poter incassare poi i risultati nella prossima campagna elettorale, non si cambia. E invece noi dobbiamo cambiare. 

“La scuola a colori” “La macchina delle favole” Ancora una volta il nostro Consigliere Demos Bruno Galasso è stato protagonista di iniziative culturali rivolte ai bambini con il progetto “La scuola a colori”, la canzone che ha coinvolto centinaia di bambini di Cassino ma anche di tante altre parti d’Italia e del mondo e del progetto “La macchina delle favole”. Queste operazioni hanno un valore politico straordinario per chi lo sa cogliere. Bisogna dire che, oggettivamente, dei bambini in questo periodo, non si é occupato nessuno. Per questo abbiamo pensato che fosse necessario prendere per mano coloro che erano più smarriti di fronte alle vicende del Covid-19.

Le interviste di “Demos Informa” Fabio Gervasio sta facendo un lavoro straordinario con le interviste della rubrica “Demos informa” arrivata ormai alla 18ma puntata. Il percorso attraversa la società nella sua interezza grazie al contributo degli autorevolissimi ospiti: dal Sindaco di Cassino al Rettore dell’Università, dal Consigliere Paolo Ciani a tanti altri amministratori, psicologi, professori universitari, insegnati e protagonisti dell’Italia che resiste al tempo del Covid-19. Sul canale YouTube la playlist con tutte le interviste.

Più speranza, meno pessimismo Nell’ultimo Consiglio comunale abbiamo sentito prefigurare da qualcuno scenari apocalittici e ansiogeni per i prossimi mesi. Io non credo che questo sia l’atteggiamento giusto. Questa è la nostra partita. Come per quelli che sono venuti prima di noi le partite erano la guerra e il nazifascismo, il terrorismo degli anni ‘70, le stragi mafiose. Compito della politica non è cavalcare le paure, quello si chiama populismo. Compito della politica è guardare avanti con fiducia. Ci salverà l’impegno, la fatica, la responsabilità non certo il piagnisteo! 

 

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Il mio intervento al Consiglio comunale del 15 maggio 2020

Consiglio Comunale del 15 maggio 2020

Io credo che esistano due modi di fare politica: il primo consiste nell’adoperarsi per trovare soluzioni a beneficio di tutti i cittadini, il secondo consiste nel trovare soluzioni a problemi individuali di singoli cittadini.

Nel primo caso il consenso si guadagna esclusivamente sulla base dell’opinione pubblica,  nel secondo caso il consenso si guadagna sulla base della relazione personale fra il cittadino che ha avuto bisogno di una soluzione e il politico che si ? adoperato per trovare quella soluzione.

Non si pu? negare che nel secondo caso, in campagna elettorale, il politico che ha l’abitudine di risolvere problemi personali a singoli cittadini terr? bene in evidenza la lista dei cittadini per i quali si ? adoperato per risolvere il problema personale che avevano.

Ecco io credo che noi ogni giorno abbiamo davanti queste due possibilit? e possiamo scegliere tra l’impegno per le soluzioni individuali e l’impegno per le soluzioni collettive. Questa ? una cosa che riguarda tutti noi, nessuno escluso.

Don Lorenzo Milani, nel libro “Lettere ad una professoressa” scrisse: “Ho imparato che il problema degli altri ? uguale al mio. Sortirne tutti insieme ? politica. Sortirne da soli ? avarizia”. 

Ecco, noi dobbiamo trovare soluzioni che riguardano tutti i cittadini e garantire l’accesso a quelle soluzioni per chi ne ha bisogno.

Le racconto e Vi racconto un episodio che ? emblematico di una situazione che la nostra Amministrazione si ? incaricata di cambiare radicalmente. Nelle prime settimane di lavoro come Assessore ho chiesto di vedere la parte del Bilancio che riguarda i Servizi Sociali. Eravamo credo verso la fine di luglio. Una delle voci riguardava un fondo per sostenere persone in difficolt? nel pagamento delle bollette e ammontava a circa 12 mila euro. Ho domandato quanto ci fosse ancora disponibile dato lo stanziamento e dato il fatto che eravamo gi? praticamente ad agosto. La risposta ? stata “I 12 mila euro sono tutti l?, non abbiamo usato niente”. E come ? possibile? Mica le bollette si pagheranno solo nel secondo semestre? Volete sapere la risposta? “Eh, Assesso’ che volete, prima veniva sempre qualche consigliere che accompagnava qualche persona in difficolt? e noi, verificato lo stato di bisogno, gli pagavamo la bolletta. Poi, a febbraio ? caduta l’Amministrazione e quindi non ? venuto pi? nessuno, perci? i soldi stanno ancora l?“.

Ecco io credo che in un paese civile se c’? un budget per pagare le bollette, si dice pubblicamente, si fa un avviso pubblico, i cittadini fanno la domanda, si stila una graduatoria e si danno i soldi. I consiglieri comunali non si possono sostituire agli assistenti sociali. Anche perch? poi gli assistenti sociali non fanno campagna elettorale, mentre i consiglieri si. E non ? bello approfittare della condizione di bisogno di un cittadino per consolidare una relazione che poi si potrebbe trasformare in un voto.

Per questo il lavoro di intermediazione che lei si ? preso la briga di fare nella presentazione delle domande per i buoni spesa ? stato giudicato male. Sin dal primo momento abbiamo detto che non avremmo accettato intermediazioni nella presentazione delle domande, men che meno da parte di politici e consiglieri comunali.

C’? anche un altro motivo: la normativa prevede che i buoni spesa sono destinati alle persone in carico ai servizi sociali mentre per i nuclei familiari NON in carico ai servizi sociali, gli uffici devono provvedere a prenderli in carico. Per prendere in carico un nucleo familiare bisogna instaurare una relazione con esso. Fare domande, ascoltare risposte, conoscere la storia, la situazione economica, gli effetti che la pandemia ha provocato su quel nucleo familiare come la perdita di lavoro o l’insorgenza di malattie, l’eventuale presenza di minori e tante altre cose.

Dunque ognuno faccia il proprio mestiere: per aiutare le persone nei loro problemi personali ci sono gli assistenti sociali. Per elaborare le strategie di sviluppo di una citt? ci sono i politici. Bisogna solo scegliere da che parte stare perch? fare le due cose insieme poi in campagna elettorale si genera una confusione a mio avviso poco rispettosa della dignit? delle persone che in nessun modo devono sentirsi obbligate nell’espressione del proprio voto elettorale.

Un’altra cosa la voglio dire a proposito dei Volontari visto che lei per conoscere i nomi delle 83 persone che hanno dato la disponibilit? a partecipare alle attivit? del servizio “CassinoRisponde” ha fatto addirittura una richiesta di accesso agli atti. Io credo che i consiglieri, soprattutto quelli della minoranza, abbiano il diritto di conoscere gli atti amministrativi per verificarne la correttezza, la trasparenza e quant’altro. E noi della maggioranza vi ringraziamo per questo lavoro di controllo perch? cos? se facciamo degli errori voi ce lo segnalate e noi evitiamo di finire magari in Procura come purtroppo ? accaduto nel passato recente.

Ma la lista dei nomi dei volontari a cosa le serve lei lo dovrebbe spiegare, dovrebbe dire in quale modo conoscere quegli 83 nomi le sar? utile a verificare la correttezza dell’operato di quest’Amministrazione. Perch? se lei non lo spiega, e nella sua istanza di accesso agli atti lei non lo ha spiegato, allora si pu? pensare di tutto. Si tratta di informazioni personali, per me ? una gravissima violazione della privacy che nulla ha anche fare con il giusto compito di controllo che spetta alla minoranza.

Io credo che non si sia mai verificata nella nostra citt? una mobilitazione cos? importante e generosa da parte di volontari singoli, non associati, e di associazioni e organizzazioni di volontariato che si sono messi a disposizione dell’Amministrazione comunale per aiutarci a fronteggiare le necessit? dovute a questa pandemia.

Come sapete sono cresciuto nel mondo del volontariato e conosco bene la prudenza con la quale i soggetti del volontariato si avvicinano alle Istituzioni nella preoccupazione che la politica possa in qualche modo voler utilizzare la genuina disponibilit? di chi vuole mettersi al servizio della collettivit?.

Questo ? il motivo per cui io ho sentito e sento la necessit? di proteggere la serenit? e la privacy dei volontari nel momento in cui un politico, nell’ambito della sua legittima attivit? di controllo sull’operato della maggioranza, utilizza lo strumento dell’accesso agli atti per conoscere l’identit? delle persone che – mettendo a rischio la propria salute – hanno scelto di servire la collettivit? collaborando con l’Assessorato.

I Volontari si sono avvicinati perch? si fidano di questa amministrazione e questa amministrazione ha il dovere di proteggerli. Far circolare elenchi nominativi senza nessun motivo trovo che sia lesivo della dignit? dei volontari stessi. 

Ci? che invece ho detto e che voglio confermare in quest’Aula ? che i politici devono avere grande rispetto per i Volontari, oserei dire ammirazione nei confronti di persone che hanno uno spirito di servizio, di dedizione al bene comune, di generosit? nei confronti del prossimo, che agiscono in maniera disinteressata e che vivono valori che nel mondo politico forse sono pi? facilmente dimenticati. Bench? Paolo VI parl? della politica come della forma pi? alta di carit?.

Quindi se lei consigliere Evangelista deve fare attacchi – per fare in modo che i giornali si occupino di lei – attacchi pure il sottoscritto ma lasci stare i volontari.