Giornata mondiale sull’autismo

Giornata mondiale sull’autismo

L’occasione è nata nell’ambito del progetto “Open Sport”, il cui obiettivo è quello di favorire l’inclusione e la socializzazione delle persone in condizione di disabilità fisica o intellettiva, e delle persone che stanno vivendo una situazione di disagio relazionale a causa delle dipendenze.

Lo sport e l’attività fisica in generale sono infatti lo strumento eletto per il miglioramento generale della vita di chi si trova in condizioni di particolare fragilità.

Il parco che circonda la tenuta di Exodus ha accolto, sabato, quasi 70 minori disabili che sono stati seguiti da 20 operatori sportivi della disabilità, tra i quali almeno 5 istruttori specializzati nelle varie discipline. Baskin, pallacanestro in carrozzina, allenamento funzionale, karate, attività ricreative e laboratori all’aperto, hanno permesso di alzare l’asticella delle opportunità per i ragazzi e i bambini coinvolti e anche per le loro famiglie.

Lo scopo di tutto il progetto è infatti proprio quello di disporre di un’offerta sempre più variegata e numerosa di attività sportive, praticabili anche per le persone con disabilità.

Essere disabili o trovarsi in una condizione di disagio sociale, secondo il presupposto del progetto “Open Sport”, non può e non deve essere un limite alla possibilità di affrontare le sfide dello sport, e alle occasioni di confronto e crescita in mezzo agli altri.

Non è stato trascurato l’aspetto sanitario e l’attenzione verso i partecipanti che hanno avuto a disposizione anche un osteopata e un medico per effettuare gratuitamente l’elettrocardiogramma a chi ne avesse fatto richiesta.

Un incoraggiamento speciale è arrivato dall’atleta plurimedagliato Giuseppe Campoccio, conosciuto come “Joe Black”, campione paralimpico di getto del peso, lancio del disco e lancio del giavellotto, che ha al suo attivo ben 124 medaglie e si sta preparando, in queste settimane, alle Para Olimpiadi di Parigi che si svolgeranno dal 28 agosto all’8 settembre prossimi. Campoccio ha portato la sua testimonianza durante l’incontro che si è svolto nella Sala Talenti di Exodus (concomitante alla manifestazione sportiva esterna), e che ha visto, tra i partecipanti, Luigi Maccaro, responsabile Exodus Cassino e Assessore Comunale alla Coesione Sociale, la coordinatrice del progetto Open Sport Emanuela Torcinaro, l’educatrice professionale Marcella Vaccari, da Modena, Silvia Cannizzo del progetto OpenHub Lazio, il delegato provinciale del Comitato Italiano Paralimpico Eliseo Ferrante, e Franco Mazzarella del Sindacato Pensionati Italiani di Frosinone/Latina. All’incontro hanno preso parte anche molti genitori ed operatori dei ragazzi disabili, che hanno voluto lasciare la loro testimonianza parlando dell’esperienza dei rispettivi figli nei percorsi sportivi già avviati grazie ad Open Sport. Tra loro anche Laura De Fabritiis, socia fondatrice di LiberAutismo, e Isabella Mollicone, presidente di Aide.

L’impegno di enti, associazioni e persone coinvolte ha permesso ad Open Sport di rendere operativi, già da questi giorni, gli hub sportivi di Cassino, Piedimonte San Germano e Atina, che ospiteranno ciascuno una delle discipline sportive disponibili per i ragazzi, i bambini e gli adulti disabili. I corsi, che saranno tenuti da istruttori e operatori qualificati, sono completamente gratuiti. Per accedervi è necessario contattare lo Sportello di Orientamento in modo da fissare un appuntamento o una consulenza (disponibile anche direttamente in modalità on line) con gli educatori. Successivamente al colloquio conoscitivo sarà possibile stabilire il percorso sportivo più adatto alla propria condizione o alle inclinazioni di ciascuno.

di Barbara Mollicone

 

Demos in maggioranza a Sora con Cerqua

Demos in maggioranza a Sora con Cerqua

AlessioPorcu.it, intervista di Piero Cima Sognai |

Demos sale in cattedra amministrativa a Sora con la consigliera Manuela Cerqua investita di delega alla Biblioteca, al Museo e all’Archivio E’ la prova provata che state funzionando?

È la prova provata che noi facciamo politica per metterci al servizio del bene comune. Prendiamo impegni con gli elettori e ci rimbocchiamo le maniche per mantener fede a quegli impegni. Come per le tante cose fatte a Cassino, anche a Sora la nostra consigliera Manuela Cerqua lascia i banchi della minoranza per assumere alcune responsabilità che, alla luce delle sue competenze professionali, ci consentiranno di contribuire all’ottimo lavoro amministrativo che sta portando avanti il Sindaco Luca Di Stefano, che ringrazio a nome di Democrazia Solidale, insieme a tutta la maggioranza che ci ha accolti.
Biblioteca, Museo e Archivio possono migliorare diventando più accessibili e più inclusivi. Una rete di luoghi di studio e di ricerca ma anche di socializzazione e di crescita collettiva. Un impegno per il quale saremo tutti al fianco di Manuela con la serietà e la concretezza a cui siamo abituati.

Riguardo a Cassino ha parlato di una “coalizione della serietà e della concretezza per una città solida e solidale”. Può spiegarsi meglio?

Una coalizione è seria quando la realizzazione degli impegni presi nei confronti dei cittadini non vengono mai messi in secondo piano, per nessuna ragione, rispetto alle vicende politiche, agli interessi di partito o, peggio ancora, personali. E così è stato per i 5 anni a guida Salera. Sulla concretezza penso che non temiamo confronti con nessun’altra esperienza amministrativa del passato: dalle opere pubbliche alle assunzioni, dai progetti sociali alla gestione delle emergenze, tutti gli obiettivi raggiunti parlano dell’efficienza di questa squadra. Una città “solida” è una città con i conti a posto e il bilancio risanato che ci ha fatti uscire dal dissesto finanziario deliberato nel 2018 dal centrodestra ma anche una città che mette fra le sue priorità la sicurezza delle scuole e il dissesto idrogeologico. Mentre la città “solidale” è quella per cui ci siamo spesi molto in questi anni affinché ci fossero risposte per i cittadini più fragili: taxi sociale, emporio solidale, sostegno alla spesa e agli affitti, affido familiare, monitoraggio degli anziani soli, consulta disabili, sostegno psicologico per adolescenti. Sono le nostre parole d’ordine: serietà, concretezza, solidità e solidarietà.

Perché a suo avviso Cassino è città migliorata rispetto a 5 anni fa e dopo tanti sfasci planetari?

Cassino è migliorata perché la cittadinanza ha recuperato fiducia in sé stessa, scoprendosi come luogo attrattivo per un territorio molto vasto. Il simbolo è il centro pedonalizzato dove si incontrano le persone che fanno la fila per entrare a Teatro e gli studenti stranieri dell’università, le persone dei paesi vicini che frequentano i locali e che entrano nei negozi. Non ci sono più quelli che dicono dalla mattina alla sera che tutto va male e che tutto andrà sempre peggio. Finanche le opposizioni non hanno argomenti per decantare i mali di Cassino e perciò ripetono cantilene vuote del tipo “l’isola pedonale è bella ma ci voleva maggiore condivisione”. La verità è che avrebbero voluto bloccare in tutti i modi il progresso della città e i cittadini lo hanno capito.

Dica la verità, quei 40 milioni di euro spesi nel pubblico li considera una polizza di assicurazione per vincere?

No, la vittoria in tasca non ce l’ha nessuno. 40 milioni di euro di opere pubbliche sono un fatto storico per la nostra città, quasi una seconda ricostruzione: la prima c’è stata dopo la guerra, la seconda è avvenuta dopo stagioni politiche segnate da scarsa competenza, veti incrociati, interessi contrapposti. Noi abbiamo fatto del nostro meglio, abbiamo ridato credibilità alla politica. Ora la parola spetta giustamente ai cittadini. A quelli che si candideranno per portare il loro contributo nelle istituzioni comunali e a quelli che andranno a votare sapendo che “se tu non ti occupi della politica, la politica si occupa di te”.

Il cambio di passo dell’Europa che lei auspica è possibile? E quale contributo potrebbe dare il voto cassinate?

Il mondo sta andando sottosopra. La Russia, il Medioriente, l’Africa e il sud-est asiatico: troppi focolai, troppe dittature, l’America sempre più debole ci impongono uno sforzo storico per ridare centralità al nostro continente. Credo molto nel progetto degli Stati Uniti d’Europa perché solo così si potrà svolgere un ruolo di primo piano a livello politico, diplomatico, economico ma soprattutto culturale. E’ una scommessa troppo importante e noi italiani la dovremmo smettere di usare il voto europeo per regolare i conti interni. Al Parlamento Europeo dovremmo eleggere persone capaci di costruire interessi comuni di fronte al resto mondo. Sull’energia, sulla difesa, sulla salute. Dobbiamo volare alto e invece stiamo ancora qui a raccontarci la favoletta dei fondi europei. Per intercettare i finanziamenti europei servono bravi progettisti. Essere parlamentare europeo è altra cosa. Pure Exodus prende i finanziamenti europei ma mica servono i parlamentari per questo! Dobbiamo alzare il livello: anziché difendere il proprio orticello dobbiamo entrare in rete con tanti altri soggetti e costruire entità capaci di cogliere le sfide globali.